Glarnealpen – (Raffaele De Grada) Precedente Successivo


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Formato: 5 x 110 cm

Museo: Fondazione Cariplo (Milan, Italy)

Temi: Olio Su Tela

Secondo l'iscrizione della moglie dell'artista sul retro della tela, il dipinto fu eseguito nel 1913. Rappresenta le imponenti Alpi del Glarus in una giornata di sole. Dieci anni prima la famiglia De Grada si era trasferita nella Svizzera nord-orientale vicino a Zurigo. Il giovane De Grada aveva frequentato le Accademie di Dresda e Karlsruhe ed era entrato in contatto con i movimenti secessionisti e simbolisti, e l'opera di Ferdinand Jodler in particolare. Grazie a questi modelli aveva sviluppato uno stile descrittivo di riserva, utilizzando pennellate spesse e colori molto luminosi. Questa opera può essere identificata come Glarnealpen, una tela esposta nel novembre 1913 nella prima personale dell’artista montata dalla Galerie Neupert a Zurigo ed è un bell’esempio di quelle “snow” opere che, come ricorda la moglie Magda, sono state particolarmente ammirate dai collezionisti svizzeri. Come è evidente anche dalle altre opere della Collezione ― Pond (1949), Neve o Neve (1950) e Paesaggio (1953) ― Raffaele De Grada rappresenta un legame tra tre diverse realtà artistiche: la tradizione ottocentesca e la cultura mitteleuropea del XX secolo e quella dell'Italia centrale. Quando l'artista tornò in Italia dopo la prima guerra mondiale visse prima a Firenze, dove incontrò Ardengo Soffici e Ottone Rosai, e poi si trasferì a Milano. Mario Sironi e Achille Funi lo introdussero alla cerchia artistica di Margherita Sarfatti e del Novecento Italiano. Anche se ha partecipato alle mostre del gruppo, non ha completamente abbracciato la sua poetica e si è sentito vicino a Arturo Tosi e Aldo Carpi, con cui ha condiviso un amore per la natura e un'affinità con il Naturalismo lombardo.

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